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Misuratori elettrostatici
Misuratori elettrostatici per la misura delle cariche statiche nei materiali elettricamente isolanti. Le cariche statiche negli oggetti si possono registrare e misurare con i misuratori elettrostatici, misurando il campo elettrico da una distanza standard. In questo modo si possono registrare anche cariche non percepibili dall’uomo (< 2.000 V). I misuratori elettrostatici si applicano sempre quando si vuole una protezione ESD (Electrostatic Discharge). Questo è il caso, ad esempio, della produzione di elementi edilizi a rischio elettrostatico o nel caso in cui si utilizzano materiali altamente infiammabili. Con i misuratori elettrostatici è possibile individuare in tempo pericolose fonti potenziali, in modo da poter prendere le adeguate contromisure. Ma a parte gli effetti negativi e pericolosi, tuttavia le cariche elettrostatiche possono anche avere dei vantaggi. Le forze di attrazione generate possono essere utili per molte applicazioni differenti. Per esempio nello smalto in polvere, nella verniciatura a pistola e nella produzione di laminati. Per ulteriori informazioni sui misuratori elettrostatici si metta in contatto con noi al numero +39 0583 975114 o utilizzi il nostro servizio di contatto. I nostri tecnici e ingegneri la sapranno consigliare su questi misuratori elettrostatici e sugli altri nostri prodotti: sistemi di regolazione e controllo, misuratori, strumenti per laboratorio o bilance di PCE Instruments.

Attualmente abbiamo un assortimento di misuratori elettrostatici dei seguenti produttori:

Troverà le specifiche tecniche dei misuratori elettrostatici in uno dei seguenti link:

Misuratori elettrostatici

Misuratori elettrostatici ESD

Come viene prodotta una carica elettrostatica e quali conseguenze può avere ?
Le cariche elettrostatiche possono esserci in qualsiasi luogo. Vengono prodotte per la frizione tra due materiali ed abbiamo un passaggio di elettroni come conseguenza. Il materiale che genera elettroni sperimenta una carica positiva, mentre il materiale che assorbe gli elettroni avrà una carica negativa. I campi elettrici generati si possono misurare e calcolare con i misuratori elettrostatici. Le cariche in sé possono avere effetti negativi.
Un esempio è l’attrazione delle particelle di polvere sugli oggetti che hanno una carica elettrostatica. In casa questo succede con gli schermi dei televisori. Nell’industria risulta essere un problema, p.e., nella verniciatura convenzionale, poiché per una buona aderenza della vernice e per impedire la formazione di granuli è importante che sugli oggetti o sugli elementi da verniciare non si depositi la polvere.
Se si produce una scarica elettrostatica tra due oggetti, le conseguenze possono essere molto gravi. Per il breve tempo della scarica e l’area ridotta dell’impatto, persino in caso di basse tensioni inferiori a 100 V, si possono produrre alte potenze elettriche e densità di potenza, sufficienti a provocare danni irreparabili ai componenti elettronici delicati. Per questo motivo è importante una protezione ESD quando si lavora con i componenti elettronici. La dotazione include come minimo una base deviazione con messa a terra (tappetino ESD) ed un braccialetto con messa a terra. In caso di scarica elettrostatica sotto forma di fulmine, si può generare persino un incendio o un’esplosione se si lavora con materiali facilmente infiammabili. In una scarica elettrostatica, una persona percepisce un impatto elettrico solo a partire da ca. 2.000 V. In caso di tensioni molto alte, una scarica può avere delle conseguenze anche sulla salute.
Ma le cariche elettrostatiche non hanno solo degli effetti negativi. In molti ambiti si approfitta delle attrazioni generate dalle cariche. È il caso ad esempio degli adesivi o delle etichette elettrostatiche, che grazie a quella carica possono aderire completamente senza bisogno di adesivo. Anche nei rivestimenti elettrostatici si approfitta di questo effetto, in questo caso il materiale da verniciare si carica staticamente e si applica con la pistola sull’oggetto che viene messo a terra e poi si asciuga, ad esempio con il calore. Oltre a un rivestimento molto omogeneo della vernice, c’è un risparmio di materiale di ca. un 30%.

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